Corporate Blog: qual è la piattaforma migliore?

Core business, Milano, Elisa Biagi, corporate blog
Questo articolo originariamente è stato realizzato per il webzine JustBaked / Bake Agency

Core business, Milano, Elisa Biagi, corporate blog

Prosegue la breve rubrica su JustBaked dedicata ai Corporate Blog. Se vi siete persi le 5 domande che mi vengono più frequentemente rivolte dai non addetti ai lavori, e vi chiedete cosa sia un corporate blog trovate il primo articolo QUI. Oggi iniziamo con le domande che mi avete rivolto a seguito del primo articolo, anzi, inizieremo con una domanda dato che l’argomento meritava più di qualche parola e più di una persona mi ha rivolto la stessa domanda.

Qual è la piattaforma migliore per aprire un blog aziendale?

La scelta della piattaforma più adatta per un corporate blog dipende innanzi tutto dal piano di comunicazione che si è scelto, se il taglio è formale o informale, dipende dal genere di contenuti che pubblicheremo, e dalla frequenza di aggiornamento degli articoli, i post. Dipende dall’azienda, dall’impressione che vuole esercitare sui potenziali clienti che leggeranno il blog, e dagli obiettivi per cui è stato deciso di aprire il blog.

In generale, esistono diverse piattaforme possibili per creare un blog, ma le più utilizzate in ambito aziendale sono: WordPress, Tumblr, Joomla.

WordPress

è una piattaforma che è nata esplicitamente per i blog – e solo successivamente evoluta per creare anche siti statici; ha l’enorme vantaggio di dialogare molto bene con i motori di ricerca come Google, e offre tantissime possibilità di aggiungere “accessori” di cui potremmo aver bisogno nel blog: i plugin! Questa piattaforma consente: una corretta indicizzazione del blog; la possibilità di ottimizzare efficacemente i contenuti testuali in chiave SEO per migliorare il posizionamento nelle ricerche; e una buona sinergia con tutti gli altri social network per la condivisione dei contenuti. WordPress per un corporate blog è molto efficace e versatile, soprattutto se il piano redazionale prevede contenuti prevalentemente testuali: approfondimenti, notizie, curiosità.

Tumblr

è una piattaforma libera nata per il microblogging, la sua interfaccia è minimale, semplicissima da gestire anche per non esperti, il suo svantaggio è che è poco “adattabile”: niente “accessori” e fronzoli, non ci sono plugin. Resta comunque una piattaforma ottima, perché anche Tumblr viene indicizzato molto bene dai motori di ricerca, e garantisce buoni risultati anche nel posizionamento del blog ma attenzione: per scrivere contenuti in ottica SEO qui non saremmo supportati da nessun plugin di verifica che possa permettere anche a un “non esperto” di ottimizzare i post in quest’ottica. 
Queste caratteristiche rendono Tumblr efficace soprattutto se il piano redazionale prevede una frequenza di aggiornamento alta e costante, e con contenuti brevi prevalentemente iconografici o multimediali, quello che in gergo viene chiamato visual content: fotografie, illustrazioni, gif, grafiche e infografiche.
Suggerimento: Tumblr per uso aziendale può essere un buon posto dove creare uno storytelling dedicato ad esempio ad un servizio specifico, attraverso la fotografia istantanea da smartphone, mobile photography, informale e più leggero utilizzabile per fornire contenuti adatti ai social network.

Joomla

checché se ne dica, è una piattaforma che funziona benissimo, sia per la condivisione sui social, sia in ottica SEO. Dipende dai plugin utilizzati, anche Joomla come WordPress ha la possibilità di aggiungere gli “accessori” di cui possiamo aver necessità. Questa piattaforma è molto versatile, e come per WordPress è utile soprattutto se il piano redazionale prevede contenuti prevalentemente testuali: degli approfondimenti corposi. La sua pecca è l’interfaccia di utilizzo, che è un po’ meno intuitiva di WordPress e questo è spesso il suo unico vero limite, dato che la gestione del blog aziendale deve essere facilitata anche a chi non è un addetto ai lavori, perché sempre più spesso chi redige i contenuti per i blog non conosce il linguaggio html e non è esperto di programmazione.

Il mio consiglio:

Se avete già un sito aziendale, verificate su quale piattaforma sia stato realizzato, ove possibile la migliore scelta sarà quella di aprire il blog sulla medesima piattaforma in una sezione dedicata interna. 
Questo consiglio, seppur valido per un buon 90% dei casi, come per ogni ambito che riguarda un piano di comunicazione e degli obiettivi, non ha validità assoluta. Diffidate delle soluzioni facili a tutti i vostri problemi, le scelte sono sempre il compromesso migliore tra risorse e obiettivi. La scelta della piattaforma adatta dipende da molti fattori, e non solo dalla praticità di utilizzo e dal tipo di contenuti che si intende pubblicare.

Bisogna innanzi tutto fare una seria valutazione sulla sostenibilità di risolse destinate al blog nel tempo. Dati alla mano: un blog in media muore dopo 3 mesi. 
Tuttavia scegliere di aprire un blog resta effettivamente un’ottima strategia per un’azienda, ma non basta aprirlo, bisogna tenerlo vivo. Il nocciolo della questione è valutare assieme a degli esperti come fare in modo che il blog aziendale rispetti lo scopo per cui nasce e sviluppare di conseguenza una strategia adeguata e sostenibile per mantenerlo attivo nel tempo.

Per questo è fondamentale mantenere ben chiaro cos’è un corporate blog:

“È un blog con un fine ben preciso: quello di realizzare una comunicazione mirata, pensata per promuovere gli obbiettivi aziendali, raggiungere e “prendersi cura” dei propri clienti, e in alcuni casi specifici, mantenere la comunicazione con essi. Solitamente occupa una parte specifica all’interno del sito aziendale, ma può essere anche realizzato su una piattaforma a lui dedicata, un vero e proprio sito a sé stante o un webzine – un magazine digitale. Tutto dipende dagli obbiettivi per cui viene realizzato e dal genere di azienda per il quale è stato pensato, va valutato caso per caso. Resta il fatto che è un blog e non un sito statico, quindi la sua caratteristica principale è l’aggiornamento periodico attraverso la creazione di post – articoli – che costruiscano mano a mano un’evidenza storica della presenza online della nostra azienda.”

La mini rubrica continua! Ci sono molte altre questioni da approfondire: i piani editoriali, il content, le buone pratiche, gli esempi da osservare per creare un buon blog aziendale. Tante domande altre possibili che potete rivolgermi. Nessuna domanda è sciocca. Scriveteci! Cercherò di rispondere a tutti e nella maniera più semplice e comprensibile.


L’articolo originale potete leggerlo su JustBaked QUI